LE TROMBE D’ARIA

Le trombe d'aria o d'acqua sono delle "idrometeore", ossia fenomeni meteorologici osservabili nell'atmosfera, che traggono la loro origine dalle modificazioni del vapore acqueo che si trasforma in un insieme di particelle d'acqua, liquide o solide, in sospensione (nubi) o in caduta (precipitazioni).

Si parla di "trombe d'aria" quando tali fenomeni coinvolgono aree sulla terra ferma, "trombe d'acqua" quando si manifestano su specchi d'acqua, laghi o mari.

Nel secondo caso vengono anche chiamate "trombe marine" ma la loro origine e sempre la medesima.
Si tratta di sistemi vorticosi che, secondo le loro dimensioni, forza distruttiva e località in cui si sviluppano, assumono nomi diversi, quali tornado, twister e, se di proporzioni molto più vaste, uragani, o tifoni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sono vortici d'aria, dotati di un moto traslatorio, la cui presenza si manifesta con una colonna scura, spesso a forma di imbuto (da cui deriva il nome) con la parte più stretta o "proboscide" verso il suolo.
Questa colonna è in realtà una nube di goccioline d'acqua mescolate a polvere e rottami. Vicino al suolo tali detriti sono abbondanti, perchè la bassa pressione risucchia l'aria verso l'interno e verso la parte più alta della colonna. In parte i detriti possono essere scagliati al di fuori dell'area in cui si ha la più forte velocità del
vento, altri vengono strappati al suolo in un ciclo continuo.
La forma a imbuto si deve al fatto che, nella parte superiore della colonna, l'aria in ascesa si espande, provocando un aumento dell'umidità relativa e della condensazione.
Nella fase iniziale il "tubo" è più o meno verticale, poi, mano a mano che la nube si sposta, diventa sempre più inclinato, tanto che, in alcuni casi, se ne distacca, diventando un vortice autonomo.
Il diametro del vortice varia da pochi metri a qualche centinaio di metri, con una media di 200. Eccezionalmente possono raggiungere diametri al suolo di 2.5 Km.

Se il loro diametro supera i 2.5 Km si parla allora di Tornado (dallo spagnolo "tornador", girare), come avviene nella vaste pianure degli Stati Uniti, dove possono raggiungere i 3.5 Km di diametro.
I venti sono vorticosi e molto forti anche all'esterno del tubo, come si ricava dalla larghezza della traiettoria seguita dalla perturbazione, così come viene ricostruita al suolo in base ai suoi effetti distruttivi che possono superare una larghezza di 6-700 metri.

All'interno del "tubo di vento" si possono raggiungere velocità che vanno da 100 Km e persino fino a 400-500 Km/h.
Il ciclo di vita di questi vortici varia entro limiti molto ampi: possono percorrere da pochi metri a svariate centinaia di metri, mentre per i tornado si parla di alcuni Km, fino ad un massimo di un centinaio. La velocità di traslazione può essere compresa tra i 50 e gli 80 Km/h
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Anche per la durata vi sono limiti molto ampi: si va da alcuni secondi ad un massimo di una mezz'ora per le trombe d'aria più potenti.
Le condizioni favorevoli alla nascita di una tromba d'aria sono:
la presenza di un "cuscino" inferiore di aria calda e umida (da 0 a 3000 metri), sovrastato da aria fredda e secca in quota.

Le trombe sono associate alla presenza di "cumulonembi" , nella cui parte inferiore l'instabilità è molto intensa. I venti in quota, a elevata velocità, imprimono un movimento rotatorio alla nube temporalesca. La velocità di rotazione sarà molto maggiore al centro della cellula temporalesca, presso l'entrata principale della corrente calda. Una colonna d'aria vorticosa discende attraverso il canale dell'aria ascendente, emergendo alla base della nube (tromba). Quando essa raggiunge il suolo si forma il "tornado".
I suoi venti furiosi e le violenti correnti ascensionali distruggeranno ogni cosa sul suo percorso.

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Correnti ascendenti

Correnti discendenti

Detriti lungo la tromba

Direzione della tempesta

Nube anulare

Aria in arrivo

Tromba discendente

venti

Aria in arrivo

Corrente ascendente principale

Aria in uscita

Nube anulare